Aldo Lorenzi riapre il suo laboratorio all'interno della Boutique LARUSMIANI.

"Perché il tuo lavoro prosperi, devi prima innamorartene".

Lorenzi by Larusmiani

Guglielmo Miani & Aldo Lorenzi Ceo G.Lorenzi Milano Via Montenapoleone, 7

Aldo Lorenzi – "Quando ero bambino solo poche persone potevano permettersi il lusso di tagliare una bistecca con un coltello particolarmente bello e funzionale. Oggi la scelta è molto ampia, ma è anche più facile che prevalga l'apparenza". Guglielmo Miani è uno dei pochi che apprezza l'autenticità, unita alla bellezza e alla profondità della conoscenza. Per questo ho trovato naturale trasmettergli tutta l'esperienza lavorativa che ho maturato nei miei anni di lavoro".

Guglielmo Miani – "Aldo Lorenzi mi ha insegnato l'importanza di sognare e di essere concreto allo stesso tempo. Un maestro con cui condivido l'entusiasmo di rendere possibile l'impossibile e la passione per le cose vere: l'unicità si nota solo nella creazione del meglio, rimanendo fedeli al passato, ma con un approccio contemporaneo."

AFFINITÀ ELETTIVE
Intervista a Aldo Lorenzi e Guglielmo Miani

Guglielmo Miani e Aldo Lorenzi
Quali sono le vostre affinità elettive?
Aldo Lorenzi – "Innanzitutto l'amore per il nostro lavoro. Io e te siamo vivaci, attivi e acuti. Abbiamo fame. Io avevo molta fame quando ero giovane. Voi avete la stessa fame, lo stesso entusiasmo di fare le cose, e questo è un ottimo punto di partenza".

Guglielmo Miani - "Quello che mi sta dicendo è molto importante. Dobbiamo trasmettere il nostro modo di vedere e fare le cose, la nostra passione".
Funzionalità vs. estetica

Funzionalità vs Estetica

Guglielmo Miani – "Per Larusmiani voglio sempre concentrarmi intensamente su tutto, su ogni dettaglio del capo con un'attenzione maniacale: il passante della cintura, la tasca segreta, persino il gabbiano ricamato all'interno al posto di una normale etichetta. Certo, sono dettagli, ma per me sono dettagli che fanno la differenza".

Aldo Lorenzi – "Non è certo che una mattina ti svegli così, c'è un motivo. E il motivo è la conoscenza. Per conoscere, per capire il come e il perché delle cose bisogna essere curiosi, studiare, aver girato il mondo, e io ho acquisito un bagaglio di esperienze che ha costituito la base per iniziare a creare, plasmare e costruire. Non sono Leonardo da Vinci. Non ho scoperto nulla di nuovo, ho lavorato e sviluppato quello che altri hanno inventato e l'ho proposto al momento giusto".

Guglielmo – "Io e te abbiamo modi simili di affrontare le cose".

Aldo Lorenzi – "Siamo simili al novantanove virgola nove per cento, la differenza è che anche tu devi puntare sul nuovo, devi essere originale e sorprendente, altrimenti il tuo business muore. Nel mio campo, mi occupo di oggetti utili. Per esempio, la lama di alcuni coltelli deve essere sottile, con un tagliente concavo e un dorso spesso. Queste qualità possono essere apprezzate solo se qualcuno è in grado di spiegarle. Il mio lavoro non è altro che questo: settanta per cento funzionalità e trenta per cento estetica. La bellezza è il sale della vita. Un po' di sale fa bene, troppo fa male. Io ho aggiunto un pizzico di sale".
Nulla di azzardato, nulla di guadagnato

Chi non risica non rosica

Guglielmo Miani – "Non è l'unicità a fare la differenza. È la volontà di tendere al meglio in ogni cosa che fa l'unicità. "

Aldo Lorenzi – "È per questo che ho scelto lei. Perché lei è l'unica persona acuta, attenta e coraggiosa che può portare avanti questo progetto. Voglio che la gente impari a conoscere i mondi. Il piacere del sapere è nel nostro DNA e questo amore va trasmesso".

Guglielmo Miani – "E noi siamo pronti!".

Aldo Lorenzi – "Il mio campo, come il vostro, è complicato. Noi dobbiamo essere dei tramandatori di questo know how. Per esempio, se ora volessi fare abiti come quelli di Larusmiani, dove troverei la Vicuna, il cashmere o i cotoni pregiati? Ci sono tante cose che non so!".

Guglielmo Miani – "Ahahah, se vuole le faccio un corso accelerato!".

Aldo Lorenzi – "Ahahah, io credo in lei e sono sicuro che ce la faremo insieme. D'altra parte, come si dice? Nulla di azzardato, nulla di guadagnato!".
Una storia d'amore

Una storia d'amore

Guglielmo Miani – "E’un maestro, una fonte inesauribile di sorprese!".

Aldo Lorenzi – "Come quando suo nonno parlava di cashmere! Non abbiamo certo raccontato storie! Quando un signore si rassetta i capelli con una delle mie spazzole al mattino, è un doppio piacere, perché non solo spazzola bene, ma sa perché spazzola bene. Allo stesso modo si prova piacere nell'indossare una delle proprie giacche".

Guglielmo Miani - "Perché conosco tutte le fasi della lavorazione artigianale".

Aldo Lorenzi – "Dobbiamo far innamorare le persone del come e del perché di un oggetto, non solo dell'oggetto stesso. Ed è per questo che c'è molta strada da fare".

Guglielmo Miani – "E questa è la nostra strada. Di due persone innamorate di ciò che fanno. Un vero uomo sa ed è padrone di se stesso. Conosce le regole e si diverte a giocarci. 

Aldo Lorenzi – "Dobbiamo trasmettere un messaggio".

 Larusmiani Boutique

SENZA TEMPO È ADESSO

È mattina.
Solita corsa per rispettare un’agenda impossibile.
Una lama che corre affilata sulla mia barba.
Un oggetto utile deve essere anche bello.
Pensieri veloci.
Devo andare.
Esco.
Milano, mille pensieri,
Tutto frenetico intorno a me.
Tutto omologato.
E se mi fermassi un attimo?
Mio nonno mi diceva sempre “Per le cose fatte bene ci vuole tempo.”
Quanto? Questo mi chiedo. Quanto?
Certo potrei farle velocemente e senza intoppi come un automa. Taglio laser, macchine da cucire.
Dov’è il gusto e il sapore di farle veramente per bene?
No. Io a questo non rinuncio. Le cose fatte bene hanno bisogno di tempo.
Il prezzo dell’unicità è il tempo.

    La conoscenza, la cura, la ricerca.
Io voglio farle così, senza mezzi termini, senza compromessi.
Cammino veloce.
Immagini che scorrono. Emozioni che affiorano.
Nelle tasche del cappotto, quel vecchio accendino. Le sue iniziali, LA.
Via MonteNapoleone. Quell’angolo vuoto.
Perché? Dov’è finita l’arte di saper fare le cose?
Dov’è finito l’artigiano che vedevo da bambino
e che per ogni domanda aveva una risposta?
Chiudo gli occhi.
LA. Penso. LA.
Mi accendo una sigaretta.
Rivivo il momento e mi fermo.
Via MonteNapoleone 7.
LA mi saluta. E’ Lui, Sì!
“Signor Miani”, mi chiama - “Voglio omaggiarla di questo accendino, è il mio.”
Riapro gli occhi.
E’ tempo di tornare in Boutique.